
Il team di Mao ha intervistato pazienti adulti affetti da cancro alla mammella, al polmone e al colon-retto, trattati presso l’Abramson Cancer Center tra giugno 2010 e settembre 2011. È stato chiesto loro se si fossero sottoposti a terapie mediche gratuite alternative o complementari alle cure tradizionali, come l’agopuntura, la chiropratica, il tai chi, massaggi, diete particolari o preparazioni a base di erbe. Le 969 persone che hanno risposto alle domande avevano in media 59 anni, il 63% donne e la maggior parte di razza bianca e laureati. A poco più della metà era stato diagnosticato un cancro almeno un anno prima.
I risultati indicano che circa il 59% ha provato una cura alternativa o complementare. Le persone che durante la malattia hanno continuato a lavorare o quelli che avevano una diagnosi di cancro da più tempo, sono risultati essere maggiormente convinti dei potenziali benefici di questi trattamenti. Lo studio presenta tuttavia alcune criticità: sono stati reclutati solo soggetti con 3 diversi tipi di cancro e poi non è stata sondata la frequenza con cui i pazienti si siano affidati a tali percorsi alternativi.
Fonte: Cancer 2015
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
